Dunque, sono anni che giriamo attorno al cicloturismo certi che possa essere un’ottima soluzione per noi che amiamo il viaggio rispetto alla vacanza, che il mondo lo esploriamo, così finalmente ci siamo decisi e quando se non ora che abbiamo 40 e passa kg di tontolupo – letteralmente – al seguito? Esatto,  il  tempismo nella vita è tutto e per noi questo è fondamentale. Così, ci siamo messi alla ricerca di un posto ideale per questo esperimento su più fronti, nel frattempo certi che saremmo comunque andati all’estero ci siamo muniti di antirabbica e passaporto, fatelo per tempo, conviene per evitare stress inutile (parla il mio  “Senno di poi”).

L’idea iniziale era stata la Croazia, ma poi abbiamo analizzato il suo profilo altimetrico e per le tappe che avevamo più o meno ipotizzato saltavano  fuori numeri da K9; così abbiamo virato sulla Sicilia, passando dall’Himalaya al Cervino. Lo sconforto aveva iniziato a far breccia, tutti ci suggerivano con insistenza che forse era il caso di valutare un viaggio più tradizionale… ma non è facile farci desistere (ammetto, soprattuto Japo che con il cicloturismo – e le bici in generale – ha proprio una fissa), così continuiamo a cercare e una sera a cena – EUREKA! – l’Olanda! Quale luogo migliore al mondo se non la capitale europea della bicicletta? Più di 32.000 km di piste ciclabili tra cui scegliere, strutture adatte e pensate apposta per i ciclisti e soprattutto un’altitudine da val Padana… anzi, ci sono addirittura punti sotto il livello del mare. Ci diamo degli idioti per qualche giorno per non averci pensato prima e intanto parte la preparazione… ora, arriviamo al succo del post. Prima vi daremo un’idea di come sarebbe dovuta andare e dopo com’è andata davvero.

Preparazione atletica

Aspettative (=soluzione che ci sentiamo di consigliare vivamente)

Circa due (meglio tre) mesi prima iniziare a usare la bicicletta (se non già consuetudine) per qualsiasi tragitto, anche più breve, e pianificare un test una volta a settimana aumentando sempre di più i carichi e i km. In questo modo è facile capire i propri limiti e valutare coscientemente il percorso del viaggio; processo   che ovviamente permette di gestire al meglio il tempo della vacanza pianificandola in ogni dettaglio.

Realtà (e niente, siamo sempre alle solite)

Abbiamo trovato la meta ideale tardissimo per una vera pianificazione e comunque da quando abbiamo deciso nessuno dei due ha preso in mano la bici neanche per scherzo. Nelle due settimane che hanno preceduto la partenza abbiamo fatto due prove, una di sopravvivenza (ovvero il test trail di Loki di cui parliamo in seguito) e l’altra di un circa 30 km, dopo la quale sono passati almeno tre giorni in cui ci faceva male qualsiasi cosa. Quindi da questi due test accuratissimi abbiamo evinto che le tratte dovranno essere massimo di 50km.

Prova su strada del trail per Loki

Breve premessa: abbiamo cercato il rimorchio adatto, il più grande, quello omologato per il maggior numero di kg; abbiamo visto video, letto recensioni e studiato a fondo (questa volta per davvero). Quindi quando è arrivato il “pacco”, eravamo davvero entusiasti.

 

Aspettative (= ciò che andrebbe fatto o che abbiamo visto nei video su YouTube)

Far conoscere il trasportino al cane con le stesse tecniche persuasive che si usano per il kennel (farlo percepire come un luogo sicuro riempiendolo di giochi, di crocchette, biscotti, peluche preferiti, palline e chi più ne ha ne metta). Una volta che il cane identifica il trail come un luogo sicuro, agganciarlo alla bici, rifare tutta   la tiritera di prima e far salire il cane. Lasciarlo inizialmente libero di uscire e poi chiuderlo per breve tempo. Quando sarà a suo agio, iniziare a muovere la bici e allungare sempre di più, finché sarà come sul divano.

NB: nei video tutto il prequel che abbiamo appena descritto non è minimamente accennato e lo abbiamo ipotizzato noi grazie alla nostra cultura cinofila. I suddetti video mostrano solo cani (Es: Border Collie, Labrador, Golden Retriver,…) che al comando “sali” in svariate lingue, salgono tranquilli, si siedono e attendono manco fosse la loro vera natura essere trasportati dietro un cesto su ruote.

 

Realtà (= perchè comunque ricordiamoci che abbiamo un tontolupo)

Fantascienza, tutto quello che abbiamo visto su Internet è solo fantascienza e   dopo le prime prove abbiamo capito perchè in nessun video c’è uno scemoslovacco dentro il trail e considerate che tutti i passaggi sono stati eseguiti  da manuale.

  • Primo punto: il rimorchio sarà anche omologato per 50kg, ma anche un paio di bulldog inglesi pesano uguale (o uno solo se è particolarmente pantofolaio e buongustaio) quindi il primo problema è stato la grandezza. Il trail non permetteva a Loki di prendere altra posizione se non quella seduta, anche  entrare era un problema perchè andava a sbattere con la testa sul fondo e una volta incastrato per bene, l’apertura per far entrare l’aria e far ammirare il paesaggio al passeggero gli arrivava ben sotto le spalle. Risultato: una facilità disarmante nel saltare fuori e in prima istanza un rifiuto totale di
  • Secondo punto: rispetto ad altre razze il CLC fa sempre ben presente al suo umano quali sono i suoi pensieri e se è convinto di aver ragione quella determinata azione la farà (o non, a seconda delle situazioni) nonostante sia diametralmente opposta al volere del suddetto umano. Spiego: “Loki, tato, bravo… stai qui, qui,…” e salta fuori ogni volta che ci proviamo con un intervallo di tolleranza che varia dai 5 ai 40 secondi di media (circa massimo 5 metri).
  • Terzo punto: la combinazione dei primi due porta a una totale mancanza di sicurezza nel trasporto poiché anche legato dentro evade con un’abilità che neanche Frank Morris (Alcatraz per intenderci) e pone un grande problema a tutta la questione viaggio dato che è tranquillamente in grado di portarsi dietro trail, bici e anche

Problema che si risolve con la camperizzazione (o meglio trasformazione in roulotte) del kennel. Smontiamo completamente il trail ottenendo solo il telaio della base e con un paio di modifiche non eccessivamente invasive, lo rendiamo perfettamente adattabile al kennel che viene incastrato e ancorato alla base con ruote. Loki all’interno ha tutto lo spazio che desidera, può sdraiarsi, sedersi, passeggiare…tutta questa libertà di movimento l’ha pagata con la mancanza di possibilità di fuga, ma ce la vie. Abbiamo testato questa versione nel giro prova di 30 km e funziona.

Sì okay, funziona… funziona per voi! Io comunque preferirei correre accanto a voi, provare a mordere le gomme delle bici, tagliarvi la strada perchè ho visto un altro potenziale amico dall’altra parte della strada, rincorrervi se andate troppo veloce e infilare il naso dovunque abbia voglia… ma evidentemente non è nei vostri piani… mi accontenterò del kennel, per ora.

Pianificazione viaggio

Aspettative (= persone sagge)

Nel migliore – e più dispendioso dei casi – ci sono agenzie che organizzano il trasporto dei vostri bagagli presso gli alberghi dove andrete ad alloggiare e voi potrete godervi il giro in totale leggerezza. In caso vogliate invece provare il brivido del cicloturismo nudo e crudo (con cane permissivo al seguito) meglio prenotare le notti con anticipo, soprattutto nelle grandi città. Costruire inoltre un itinerario perfettamente adattato al vostro chilometraggio massimo, inserire tutti i punti di interesse che volete visitare (prenotare i biglietti dei musei in anticipo così da non trovare code), arrivare a conoscere perfettamente il percorso e il territorio. Studiare le mappe, segnare ogni dettaglio per essere certi di non perdere nulla.

È necessario inoltre conoscere la propria attrezzatura (se la si porta da casa, ma è possibile anche noleggiarla in loco, quale paese più attrezzato dell’Olanda?), testarla e fare un check completo prima della partenza. Cose che non vanno assolutamente dimenticate sono: camere d’aria di scorta, un kit chiavi d’emergenza, una pompa, una mappa delle piste ciclabili, catena, casco, guanti, pantaloncino con cuscino, borracce e borse (in caso doveste portarvi dietro il bagaglio) ed eventualmente tutto il necessario per il campeggio se volete testare la versione più wild possibile.

Realtà (= noi)

Ora, per la parte attrezzatua&C ci siamo, alla perfezione se trascuriamo solo il dettaglio che metà ci è arrivata il giorno prima di partire, ma okay… il resto, meglio dimenticare. La pianificazione è stata lasciata agli ultimi secondi ritagliati tra le diecimila cose da fare tra vita normale e pre partenza, salvati dalla guida “Olanda in bicicletta” (link) che con la sua morbosa precisione sopperisce alla nostra completa mancanza di discernimento. Nessuna prenotazione all’attivo e continuerà così con l’auto-giustificazione che tanto i campeggi non accettano prenotazioni (solitamente) per meno di tre notti e noi difficilmente ne faremo più di due. Ma l’importante è crederci. Bene, ora sistemiamo gli ultimi dettagli e via… ci portiamo il nostro fedele diario di viaggio su cui prenderemo appunti dettagliati per raccontarvi  com’è  andata il nostro viaggio… aspettateci e nel frattempo, seguite le nostre avventure sui social.