Sembrerebbe di esser tornati al periodo pre “stiamo tutti insieme e in 200metri facciamo tutte cose”… certo, ancora ho tutte e due gli umani a casa e questo è tanta roba, però sono tornato a sentire le auto tutte intorno, ci sono più quadrupedi in giro, ho rivisto i miei amici, la mia Super Prof e… mi erano mancati tantissimo!!! Però vedo che qualche difficoltà e buona abitudine l’ho un po’ persa… come capire in che modo incontrare i cani al guinzaglio, approcciare le persone senza slinguare chiunque o semplicemente fare una passeggiata tranquillo in centro. Ma confrontandomi con i miei amici, ho scoperto che ci sono altre problematiche in giroben più gravi (ma approfondiremo anche la questione guinzaglio, parola di lupetto!). Ed ecco che volevo darvi una zampa.  

La prima cosa fondamentale che mi hanno raccontato al parchetto, è che alcuni dei loro umani erano tornati al lavoro… ora, chi mi conosce bene, e anche voi in realtà (un po’ tutti) sanno che io non sono sul pezzissimo sulla questione separazione e autogestione… ma sono un drago sulla teoria… quindi permettetemi, anche se con la premessa “io questo proprio non riesco a farlo” di darvi qualche consiglio a riguardo.

Come si torna alle routine?

Senza fare cose dall’oggi al domani (e questo vale per qualsiasi cosa, noi ci adattiamo in maniera formidabile, ma abbiamo bisogno che rispettiate i nostri tempi). Come potreste, quindi, comportarvi per favorire un ritorno alla (quasi) normalità e tamponare l’eventuale insorgenza di ansia da separazione&C.?

Vivere con voi umani tutto il giorno, per noi è un sogno… (e per me è sopravvivenza personale, ma questa è un’altra storia) ed è possibile che il vostro compare inizi a soffrire di ansia da separazione in seguito alla fine del lockdown e non lo dico mica solo io, di recente Roger Mugford (il comportamentalista della  Regina Elisabetta, per capirci), ha rilasciato un’intervista al Times in cui evidenzia i rischi per la salute psicologica del cane, in seguito ai repentini cambiamenti d’abitudini a cui è stato sottoposto a causa dell’emergenza sanitaria che tutti abbiamo conosciuto, sì, anche noi – vi assicuro che ha fatto strano anche a noi vedervi in giro tutti mascherati, per dirne una!

In particolare, Mugford ha parlato di quei cugini, definiamoli pure viziati, che potranno soffrire maggiormente a un ritorno alla vita lavorativa e scolastica dei propri umani dovendo rimare da soli alcune ore al giorno.

Ovviamente chi come me già soffriva di ansia da separazione (o iper attaccamento), beh, siamo più a rischio, ma ciò non toglie che anche chi se la gestiva alla grande possa essere un po’ destabilizzato! Come li capisco!!!

Come capirlo? Potete – mooooolto facilmente – notare alcuni segnali premonitori, come un abbaio costante con un pizzico di ululato (io mi butto direttamente su questo, è più nelle mie corde), qualche bisogno dimenticato qua e là;  grattatine alle porte più o meno evidenti (la nostra d’ingresso quasi quasi sono riuscito a scavarla); tentativi più o meno riusciti di fuga o qualche “sfogo” come leccarsi insistentemente o rincorrersi la coda…. insomma, cose vagamente estreme… o che prima non aveva mai fatto. 

Cosa fare quindi? Ragazzi, anticipate! 

So che esce un aggiornamento dietro l’altro, ma si può lavorare su questi step sempre con l’immancabile spirito del gioco. Ecco i tre punti fondamentali:

  • Aiutatelo a capire la solitudine, anche di più membri della famiglia contemporaneamente;
  • Tenetelo impegnato durante la vostra assenza, con attività stimolanti ed interessanti;
  • create delle nuove routine.

Solitudine… strana entità

Se non soffriva già prima di problematiche legate alla separazione, dovrete aiutarlo a ricordare… ricordare che non l’avete abbandonato e che può stare tranquillo.

Uscite a fare la spesa o due passi (sempre rispettando tutte le norme necessarie!!!) E poi rientrate, senza dare un peso eccessivo a questo gesto importante però che non lo rimproveriate se dovesse aver abbaiato a lungo in vostra assenza… o qualsiasi altro comportamento incluso o non in quelli che vi ho suggerito prima…  sarà invece molto figo da parte vostra sevi complimentaste con lui/lei per ogni comportamento corretto che avrà tenuto. ,

Impegnare il cane in nostra assenza

Con me “funziona” (con tutti i se e i ma che mi contraddistinguono) aver fatto una bellissima e soddisfacente passeggiata con gioco e un bellissimo e immenso osso di manzo… li amo e mi perdo via parecchio (ma non abbastanza da superare i miei attuali problemi). 

Ma non c’è limite alla fantasia… ci sono giochi basati sull’olfatto, sulla masticazione o sull’attivazione mentale, come il Kong ad esempio che sono perfetti per questo… ma non fate l’errore di pensare che siano un “genio della lampada”, devono essere fatti conoscere in una situazione tranquilla, con voi lì… vanno come “attivati” e devono avere un valore, certamente non saranno tanto interessanti come tentare di seguirvi ovunque andiate! 

Altra cosa utile è leggere (mentre registrate) al vostro amico qualcosa e poi lasciare questi audio accesi durante la vostra assenza, oppure lasciargli della musica rilassante o dei podcast con rumori bianchi, che potranno tranquillizzarlo (anche qui, attenzione a non pretendere miracoli e fare tutto con estrema calma).

Le nuove routine

La routine che altro non è che una ripetizione quotidiana di una serie di abitudini, è fortemente rassicurante per noi e in generale le situazioni e le persone prevedibili ci mettono a nostro agio… quindi anche la creazione di nuove routine di normalità, legate alla vostra assenza, potrà essere di grande aiuto.

vi dico quello che fanno con me (certi che per voi ci saranno grandi risultati!!!) Noi usciamo in passeggiata, dove giochiamo anche con le palline e facciamo qualche ricerca olfattiva nei prati, poi – prima di andare al lavoro (o uscire per un po’ senza di me) mi lasciano il Kong pieno di ricotta e prosciutto surgelato o l’osso che vi dicevo prima… e poi, beh io vado comunque in paranoia, ma sono certo che con i miei amici del parchetto funziona!!! Soprattutto se prima lo avete impostato in casa, magari facendo tutte queste cose e semplicemente chiudendovi per qualche minuto in una stanza e poi fuori sul pianerottolo… certo, come i miei umani, i vicini vi guarderanno tra il curioso e lo stranito!

Poi… so tornare al lavoro per molti di voi vorrà dire tornare a vivere in condizioni di stress, di mancanza di momenti di relax e… beh, tutto il resto… quindi il mio consiglio per voi (e perchè vi voglio davvero bene) è, prima di tutto, obbligatevi a trovare del tempo di qualità da trascorrere con i vostri migliori amici e, perchè no, per praticare la mindfulness (ma su questo ne parleremo un’altra volta) e ricordatevi quanto era bello vivere quei momenti con loro durante il lockdown…