Utrecht

Arriviamo a Utrecht dopo un’abbondante mezzora a piedi, con pausa canale per il bagnetto del lupo. 

Mi piace questa cosa che ogni due passi c’è dell’acqua, sopratutto perchè quest’acqua è sempre popolata da anatre e vari parenti… ora, io cerco tutte  le volte di raggiungerli, ma sono decisamente sempre fuori portata e anzi… credo che a volte mi prendano anche in giro! Prima o poi però… 

ti acchiappo… anatra prima o poi…

Non delude, non c’è che dire; è proprio una bella città, propriamente olandese, con case dalle facciate vagamente far west, piccoli negozi artigianali e studi d’arte. È una città che sonnecchia fino a tardi, vuoi per il caldo e l’estate (ebbene sì, anche oggi sembrerebbe non piovere) ed è decisamente meno piena di canali delle altre. Quello principale si snoda come una sorta di confine del centro e lo circonda con una forma che ricorda vagamente una stella a molte punte, costellato di chiuse, mulini e vecchietti che si godono la pensione e il sole sul ponte delle loro barche. Degno di nota il Duomo, veramente un ottimo rappresentate della categoria “immense chiese gotiche”; peccato che metà lo abbiamo potuto solo immaginare impacchettato com’era a causa dei restauri.

Duomo di Utrecht, la parte senza pacchetto-restauro

Vi raccomandiamo di entrare, ma a turno se siete con un quadrupede perchè ne è vietato l’ingresso. Il Duomo di Utrecht custodisce un’attrazione imperdibile, il meraviglioso giardino di Pandhof, considerato uno dei più belli dei Paesi bassi. È ricco di piante ed erbe medicinali ed è suddiviso in tanti piccoli appezzamenti di terra con erbe e piante diverse. Al centro del giardino si trova un’antica fontana in bronzo circondata su tre lati da un chiostro. Continuando a passeggiare per la città noterete sicuramente, come abbiamo fatto noi, che i canali di Utrecht sono decisamente singolari rispetto ai colleghi delle altre città; in particolare il canale principale, l’Oudegracht, ha numerosi locali e cantine che si affacciano sull’acqua e che lo rendono un posto veramente caratteristico utilizzando così i vecchi magazzini dei mercanti in una versione decisamente più contemporanea. Gli edifici che si affacciano sul canale sono meravigliosi, il più antico ha il numero civico 99 ed è un palazzo del XVI secolo. 

L’Oudegracht

PS: Oudegracht è navigabile! Si può fare il classico giro in battello, ma vista l’esperienza di Amsterdam non ce la siamo sentita. 

Il ritorno al campeggio ha già in sé l’atmosfera da ultime volte e ci consoliamo con una super sfida di camp-kitchen che Japo affronta egregiamente. 

Questo campeggio è circondato da un bosco bellissimo!!! E per fortuna… o come ci esco io da giornate così intensamente cittadine??? Pazzo, ovviamente… per fortuna lo sport in cui sono medaglia d’oro – rincorrere bastoni – è facilmente praticabile qui e ogni sera torno ad allenarmi!