Delft – L’Aia

Oggi è la sveglia canina a tirarci fuori dal sacco a pelo, alle 5… e niente, è in pieno momento follia e corre per il campeggio come un pazzo, fortunatamente senza nessun testimone. Appena tornato ragionevole, si torna a nanna ancora un po’. 

Premetto che anche io amo dormire… davvero, mi piace… ma dovevo assolutamente uscire da lì! Aveva smesso di piovere e sentivo nell’aria che non sarebbe durato, meglio approfittarne!

Il ponderato numero di rinvii alla sveglia, la lentezza incredibile nell’impacchettare tutto e le pessime condizioni di umidità in cui versa tutto ciò che abbiamo con noi spiegano come a Delf, dalle 5 che siamo svegli, ci arriviamo per le 10. Non fate il nostro stesso errore, perchè merita decisamente la vostra attenzione. Molto più grande di Gouda, vera e propria città, ha tanto da offrire oltre l’incantevole passeggiare lungo le sue vie e i suoi canali. Tra le altre cose è famosa per le sue preziose ceramiche che gli artigiani locali dipingono a mano con il blu di Delft e motivi prettamente olandesi e per essere la città natale di Vermeer, di cui potete visitare casa e museo. Per chi non lo sapesse – come Japo che lo scopre in quest’occasione – Vermeer, tra gli altri quadri, ha dipinto “La ragazza con l’orecchino di perla” ed è considerato uno dei maestri indiscussi sull’uso della luce.

Due must olandesi: formaggio e ceramica

Esploriamo quest’affascinante dedalo di vie e canali, lasciandocelo alle spalle con la certezza che ci sarebbe voluto decisamente più tempo, sopratutto perchè il maltempo pareva averci concesso una tregua; breve, anzi brevissima. Già quando decidiamo di pranzare il cielo torna coperto con nuvole che tendono al grigio scuro e questo, sommato alla contrattura muscolare di Japo (che mi regala la prima pedalata da traino-roulotte) e i 25 km che ci mancano per raggiungere la meta di oggi, ci spingono a cambiare i piani e cercare un campeggio… e cercare è la parola giusta. Sappiate che in zona Hoek Van Holland – per intenderci dove è costruita l’immensa diga olandese che in caso di emergenza impedirebbe alle acque del Mare del Nord di allagare tutto lo Stato – nessun campeggio tranne il Vakantiepark Vlugtenburg ammette cani e lo abbiamo scoperto a suon di pedalate. Una volta montata la tenda, facciamo conoscenza con una coppia di Bergamo (che più saggiamente di noi si muove in camper) e del loro meraviglioso meticcetto Dingo. 

Tipo interessante Dingo, solo che non credo di piacergli molto… forse perchè siamo entrambi maschietti e forse, dico forse, gli ho piazzato una zampata sul muso non proprio delicata! Ma sono certo che ci si poteva lavorare su se questi umani non decidessero di spostarsi sempre!

Nonostante i due canini non si amino alla follia, noi “padrone” ci fermiamo comunque a fare due chiacchiere e Sarah si rivela subito un’inestimabile fonte di informazioni e sfruttando subito una sua dritta, ci fiondiamo sulla spiaggia. Mentre Loki rincorre gabbiani, scava nella sabbia e ci fa impazzire una volta riacciuffato, chiaramente inizia a diluviare; questo, sommato al nervoso canino-generato, fa saltare l’aperitivo e rischia di far saltare anche la cena e qui interviene Chef Japo che stoicamente sfida le intemperie e cucina un ottimo risotto con cereali e funghi, mantecato al Gouda aromatizzato alla tempesta.