La magica notte in cui la Befana viaggia indaffarata di calza in calza, è arrivata, e io, da bravo lupetto voglio condividere con voi un segreto, raccolto nelle favole popolari.

La festa della Befana è finalmente arrivata, ed è giunto il momento di scoprire cosa si nasconde nelle calze… anche i miei umani hanno la loro, ma non bella quanto la mia (ed è nuova di zecca, me l’ha portata babbo Natale giusto pochi giorni fa!). Forse però non tutti sanno o ricordano, che la stessa notte in cui la vecchia signora sulla scopa porta carbone e dolcetti (nella mia c’è un bellissimo nuovo peluche e un bell’orecchio di coniglio essiccato) è anche la stessa notte in cui noi animali – e mica solo i cani! – parliamo! Una notte magica in cui, per anni e anni, noi abbiamo amabilmente chiacchierato e, di tanto in tanto, almeno questo dice il folklore popolare, ci siamo lamentati dei nostri umani. Raccontiamo però per bene questa storia, in realtà ha origini ben lontano dai nostri tempi, dove sicuramente c’erano meno animali fortunati come me e molti miei amici, inoltre sono leggende che hanno le proprie radici nel mondo contadino. Ve ne racconto una in particolare, la più famosa.

La Befana vien di notte e…

In Calabria si narra che un contadino che non dava abbastanza pappa ai suoi animali, così durante la notte dell’Epifania avrebbe deciso di lasciarli addirittura senza cibo, e dopo essersi nascosto per scoprire se gli animali parlassero davvero, li avrebbe sentiti dire che il loro cattivo padrone il giorno dopo sarebbe stato “un uomo morto sopra e sotto il carro” – dovevano essere decisamente alterati e affamati! L’indomani il contadino sfruttò e maltrattò gli animali per farli lavorare più duramente del solito, e questi decisamente infuriati avrebbero fatto rivoltare il carro, schiacciando e uccidendo il contadino, che venne poi portato al cimitero con lo stesso carro. Ed ecco quindi compiuta la loro profezia. Così, da quel giorno, sembra usanza, durante questa particolare notte, dare una doppia razione di cibo agli animali, sia quelli che vivono in casa che quelli da cortile! Non si sa mai!

La Befana vien di notte, ma a casa nostra è tutta un’altra storia

Ora… è un po’ come tante altre storie, anche raccontate ai cuccioli d’uomo, dove si esagera sempre un po’, quindi io io ve l’ho raccontata, ma ora aggiungiamo la mia storia.

Io con i miei umani ci parlo tutti i giorni, quando mi metto davanti alle ciotole sanno che ho fame – ogni tanto ci provo a casaccio per vedere se cedono alla tentazione di darmi un extra; quando mi metto davanti alla porta sanno che vorrei uscire – ma il più delle volte mi spaparanzo sul divano e addio al mondo; davanti allo zaino dei giochi che vorrei giocare e quando gli salgo addosso che è il momento delle coccole. Insomma, ho una comunicazione abbastanza chiara, non trovate? Come loro parlano con me, a modo loro, e ammetto che si fanno capire anche piuttosto bene… anche perchè io li ascolto davvero e loro ascoltano me. Credo sia questa la cosa fondamentale, anche perché do per scontato che, almeno tra i nostri amici, non passi a nessuno per la testa di torcere anche un solo pelo a una qualsiasi creatura… e con questo, vado a godermi la mia calza della Befana!!!