Ora, da giovane canelupetto, io questa cosa del virus non è che ce l’ho ben chiara. Ho visto che da un giorno all’altro i miei due umani erano entrambi a casa, all’improvviso potevo giocare tanto anche con papà – ovvio, quando non era a parlare davanti allo schermo del pc – e questa cosa mi è piaciuta. Certo, sento che loro sono preoccupati, c’è qualcosa che non va, ma non so bene cosa sia… so che non vedo più i miei amici e che correre in montagna, sembra solo un sogno; ma stare tanto tempo con il mio branco mi piace, tanto…

Visto che sono una personcina interessata, mi sto informando anche su quello che succede nel mondo animale, si chiacchiera tra noi, sapete? Sappiamo che ci sono cambiamenti, grandi e forse duraturi, speriamo. Noi la sentiamo l’aria che è più pulita, meno rumorosa e densa, sentiamo i profumi di altri animali che prima non c’erano… sentiamo che ci sono meno pericoli per loro.
Nelle città, li sentiamo nelle nostre passeggiate di 200metri, sono odori che sanno di montagna e di libertà, di bosco e di nuovo inizio. Lo so… non ve lo aspettatavele questo tono profetico da un lupetto di quartiere, ma mi piace crederci. Ci sono foto di città in Abruzzo dove un piccolo cervo svolta l’angolo, facendo capolino dalla siepe di un marciapiede, e un lupo che si arrischia ad avanzare in un campo aperto a ridosso di una strada cittadina, subito seguito da un altro membro del branco. Se anche i miei cugini si avvicinano… è successo davvero un miracolo.

Ora che le famiglie umane sono costrette a guardare dalla finestra, come uno zoo al contrario, la Natura continua a vivere, si riprende i suoi spazi, i suoi tempi e vi studia in questa vostra cattività. E non so se lo avete notato… e non prendetela come una cosa negativa, ma come un’opportunità… sapete cosa sentiamo dire alla Natura? “Vedete? Possiamo tranquillamente fare a meno di voi, se volete continuare a vivere qui… dovrete farlo in equilibrio con noi”. Ecco cosa sentiamo dire dalle piante in fiore, dalle api caotiche e gli animali che esplorano le vie deserte di città silenti. Qui la Natura si riprende spazi sottratti con la prepotenza delle vostre esigenze e dei vostri sogni antropocentrici, mentre un virus beffardo vi costringe ora a rinchiudervi nelle vostre tane. Voi dentro, loro fuori, in un gioco a parti invertite.

Così sempre più spesso – sento dire ai miei umani, che sorridono grati alla notizia – si vedono foto di volpi, fagiani, caprioli e addirittura qualche cugino che passeggiano in città, o delfini che volteggiano nei mari al tramonto e code di balene lontane che spumeggiano all’orizzonte. Certo, noi in zona Milano sarà difficile fare di questi avvistamenti, anche se mi sarebbe piaciuto farmi raccontare com’è la loro vita nei boschi – o nei mari.
Qui a casa se ne sta parlando molto e volevo condividere con voi una riflessione della mia umana, sapete che lei scrive a ha questa mania di digitare costantemente cose al computer… comunque dato che sono d’accordo con quanto ci ha letto l’altra sera, volevo dirlo anche a voi (anche se non è proprio proprio tutto, stavo sgranocchiando un osso e di tanto in tanto mi sono distratto, lo ammetto).
Io voglio una rivoluzione.
Un cambiamento che nasca da noi, ma che non si fermi, che non abbia confini. Tutte le emozioni, le privazioni, le scoperte e le riflessioni di questo periodo devono essere il sassolino che scatena la valanga.
Voglio che le dignità siano rispettate.
Che qui, oggi, abbiamo riscoperto la figura dell’eroe nella cassiera del supermercato, nel fattorino delle consegne. Abbiamo scoperto che ogni lavoro ha un valore. Ricordiamocelo.
Voglio vivere il mio tempo.
E tutti dovrebbero ricordarsi quanto vale. È un tempo nuovo, lento, abbondante e semplice. Un tempo che ci permette di scoprire chi siamo nel profondo, che ci spinge a meditare, a interrogarci, a guardarci dentro e metterci in gioco.
… sgranocchio e mentre lo faccio sento che lei va avanti, ma questo pezzettino di nervetto è pazzesco…
Voglio il tempo per gli altri.
Per i nostri animali, per i nostri amici, per i nostri familiari, per i bambini. Un tempo vero, attento, consapevole, senza distrazioni tecnologiche. Un tempo dove ci sia gioco, creatività, calma e verità.
… qui mi piaceva particolarmente, di tempo per giocare assieme deve essercene a non finire!!!
Voglio che la morte torni a far parte della nostra vita.
Per toppo tempo l’abbiamo rifiutata, ma ora non possiamo più far finta di nulla, non si può più ignorarla. È la paura che abbiamo della morte che ci scaglia nell’abisso dell’angoscia. La morte deve tornare a essere sacra, come lo è la nascita. La morte è necessaria.
Voglio che tutto questo ci sia domani, perchè se così non fosse non andrà tutto bene, se così non fosse non avremo imparato nulla.
…lascio chiudere a lei, un post scritto a 4 zampe…
Voglio che ricominciamo di nuovo, che questa sia la nostra possibilità per essere migliori, solidali, creativi, consapevoli e veri.
Voglio che ci sia una rivoluzione e non che si torni alla normalità.