Ora, ogni tanto vedo anche la mia umana che si mette lì, con un foglio bianco, una matita e inizia a pastrocchiare… a detta di altri umani, non se la cava male e mi sono informato, lei fa disegni in chiaroscuro… ma ho scoperto che è proprio una fissa per alcuni bipedi questa cosa dell’arte e ce n’è davvero per tutti. Sono tipi strani questi umani…  

Visto che viviamo con loro e non sono così male, mi sono incuriosito e ho scoperto che anche noi cani e i nostri cugini lupi, siamo ben presenti in questa cosa dell’arte… tanto che secondo me saltano fuori due belle chiacchierate! 

Per gentilezza nei loro confronti, vi racconterò prima del lupo… perchè alla fine tutto serve a smentire Cappuccetto Rosso e le sue strane fantasie…

Il lupo è un richiamo profondo e ancestrale a libertà, a luoghi sconfinati, allo spirito forte e  fiero di una natura indomita e fin dai tempi antichi, primitivi ha occupato la mente dell’uomo e, ovviamente, anche il suo modo di esprimersi, l’arte. Il nostro cugino dei boschi è stato dipinto secondo vari punti di vista, mostrato come eroe o distruttore, e purtroppo sì, più spesso la seconda perchè ci sono un po’ di umani che hanno la fissa del lupo cattivo. 

Fin dagli Egizi il lupo ha un ruolo fondamentale, quello di accompagnare i defunti nell’aldilà e presenziare alla pesatura della loro anima nella forma del dio Anubi, e certo non si dà un ruolo del genere al primo che passa. E non solo, anche tra i Celti del nord Europa i nostri cugini dell’epoca rappresentavano lo spirito sacro degli antenati e una connessione con il mondo delle anime, diventando anche simbolo della potenza dei clan.  Arriviamo poi nella antica Roma, dov’era considerato un animale sacro fin dalla sua fondazione. Mi ha raccontato la mia umana che c’è una leggenda che narra di come una lupa accolse e crebbe come suoi, due cuccioli d’uomo che divennero parecchio famosi in seguito tanto che Marte, il dio della guerra per questi romani, indossava proprio pelle del lupo.

Nel medioevo, invece, come tristemente sappiamo, il lupo veniva dipinto nello stile gotico come un enorme creatura famelica e demoniaca, portatrice di morte. Da questo periodo decisamente buio per la storia del nostro parente selvaggio, nasce la leggenda del lupo mannaro, questa creatura degli inferi che mordeva e trasformava umani destinati a vivere un’esistenza violenta e di eterna dannazione. 

Certo che ne hanno di fantasia questi umani… e pensare che è anche colpa loro se questi cugini furono – e sono – costretti ad arrivare vicini alle città… gli avessero lasciato boschi e ungolati, non c’era mica bisogno di incontrarsi per forza. 

Non ci furono solo umani così per fortuna, un certo Giotto, per esempio, dipinse un tal San Francesco d’Assisi con un nostro cugino che è tutto fuorché mostruoso, anzi si rivelava essere una creatura buona e mansueta. Peccato che fu una goccia nell’oceano dato che Inquisizione e popolo continuavano la feroce persecuzione nei confronti del lupo. 

The statue represents the meeting of Saint Francis and the wolf and it’s located in the garden at the entry of the XV century roman gothic church dedicated to Saint Francis in Cotignola in Italy

E se in Europa gli umani andavano verso l’estinzione del nostro antenato e parente, per fortuna, in altre culture come i pellerossa nativi, il lupo era il simbolo del coraggio, dell’astuzia nella caccia e della saggezza nell’allevare la prole e nel ruolo di capo famiglia; mentre nella cultura orientale, il lupo era quasi descritto come un essere magico, pronto ad aiutare e a dare consigli ai protagonisti dei racconti. Quindi c’è ancora speranza… 

E oggi? Oggi l’umanità la vedo ancora ben confusa… però sembra un po’ più orientata verso una pacifica convivenza e rispetto… ma non è questo il momento di parlarne… qui si parla di arte. Oggi il lupo continua a mostrarsi in opere d’arte nelle forme più disparate, dalla StreetArt, ai dipinti, ai tatuaggi (ho scoperto che è così che alcuni umani si portano sulla loro stessa pelle pezzi di arte, ricordi e chissà che altro!). 

Sono tempi di ritorni di grandi carnivori, che stanno ripopolando le vallate;  non solo lupi, ma anche orsi e linci. Un periodo che fa ben sperare, come vi dicevo prima… e per promuovere questo cambiamento, voglio raccontarvi del progetto Life WolfAlps a rimettere ordine nelle idee, ridà chiarezza sulla biologia della specie, sulle possibilità di convivenza e sulle soluzioni e prevenzioni, seppure parziali, ai problemi. Il progetto ha messo in campo svariate azioni sin dal suo avvio, a partire dalla classica divulgazione, ma ciò che ci interessa oggi è la sua nuova iniziativa, nel campo dell’arte. 

«Lupi disegnati, scolpiti, grafittati, riprodotti in installazioni; lupi che invadono un centro urbano, quello di Trento. E un ululato, il richiamo ancestrale della natura che si rivolge all’arte, per invitare e suggerire le forme di una rappresentazione del rapporto tanto conflittuale, quanto immaginifico e fecondo tra uomo e lupo». Con queste parole gli organizzatori hanno raccontato “Lupi in città!”. Inutile dirvi che son venute fuori delle cose pazzesche! Ed è come se anche l’arte degli umani ora potesse aiutare in questa storia di relazioni non facili fra specie.

Una piccola nota in chiusura, il lupo vi affascina a voi umani, non si può negarlo e lo capisco anche… così ci tenevo a mostrarvi due artisti che ho avuto il piacere di conoscere… e che mi hanno comprato a suon di coccole e complimenti. Ma non è per questo che voglio mostrarvi la loro arte, ci tengo perchè, beh, funziona… hanno una storia da raccontare… e a chi non piace un bella storia?

by Claudio Cagliotti