E’ una delle passeggiate che più amo fare con i miei umani, sono già andato quattro volte grazie alla mia insegnante Benedetta che ha condiviso con noi questo segreto! E ogni volta mi diverto come fosse la prima, c’è tutto quello che serve: una salita non eccessiva, un bosco pazzesco e soprattutto il torrente!!!
L’ex rifugio Terz’Alpe, ora Agriturismo la Fattoria, si trova in Val Ravella, nome che prende dal torrente che ci accompagna lungo tutto il sentiero. La località è esattamente sopra Canzo (CO) e una volta arrivati al rifugio si possono ammirare i Corni, la vetta del Monte Rai e tutta la riserva del Monte Malascarpa.
Mettete su Google rifugio Terz’Alpe e parcheggiate non appena passata uno strettissimo ponte con un barattino sulla destra. Arriverete a uno spiazzo acciottolato dove vedrete i primi cartelli, forse troppi, anzi decisamente troppi. Da qui infatti partono una miriade di passeggiate e molte sono perfette anche per le gite scolastiche (noi su quattro volte, due abbiamo incontrato una miriade di bambini esagitati e chiassosi, ma decisamente felici di essere fuori dalle aule ed estremamente interessati al “lupo”) come ad esempio “Sentiero Spirito del Bosco”.
Verissimo, ma io ero troppo preso dal rincorrere odori affascinanti per prendermi tutte le coccole che promettevano quei cuccioli d’uomo, anche se pensarci adesso, potevo giocarmela meglio e avere sia coccole che odori nuovi da scoprire!
Noi si opta sempre però per i giri ad anello, in modo da non fare mai due volte la stessa strada, così al bivio ci siamo sempre lasciati alle spalle la strada-sentiero sulla sinistra (è da dove scenderemo) e abbiamo preso la strada sulla destra. Proseguiamo finché asfalto e case non sono solo un ricordo e iniziamo a salire lungo il sentiero che porta al Cornizzolo (il numero 6). Il torrente ci accompagnerà con il suo suggestivo rumore fin quasi al rifugio e Loki – escursione invernale a parte – non perde mai l’occasione di un tuffo veloce, soprattutto se in compagnia del suo cugino Chester, meno male che la zia Roxy si presta ad esperimenti montani.
La prima volta che scoprimmo questo sentiero era inverno e la prima neve scendeva acquietando tutti i rumori del bosco, ma lo abbiamo vissuto in ogni stagione ed è stato magico ogni volta, dai colori autunnali al verde accecante della primavera – estate. È un sentiero facile da fare, alla portata di chiunque e che a ogni svolta regala scorci incredibili, con radici a vista, pozze azzurre e folletti nascosti. Proseguendo arriveremo a un bivio, dove il sentiero principale prosegue sulla destra, lì lo lasceremo prendendo un sentiero più piccolo in direzione Terz’Alpe che ci permette quasi subito di attraversare il Ravlla su un ponte. Non è il primo e non sarà l’ultimo da attraversare, quindi fate attenzione se siete accompagnati da quadrupedi, non tutti apprezzano le altezze e alcuni di questi ponti hanno assi leggermente sconnesse o spazi ampi tra esse che potrebbero risultare rischiose.
Ricordo la prima volta che ho attraversato il ponte sospeso, avevo un po’ di paura, ma Utah – la mia insegnate pastore australiano – l’aveva attraversato senza fare una piega e io non volevo deluderla, che non si dica che un lupo non osa andare dove va un pastore! Anche se meno male che c’era lei o col cavolo! Le altre volte è stato più facile, ma non dirò certo che mi piaccia!
Si prosegue così senza altre deviazioni, tra leggere salite e tratti pianeggiati in cui è facile innamorarsi del paesaggio. L’ultimo tratto è quello leggermente più impegnativo, caratterizzato da una scalinata – appezzamento che ritma decisa la salita al rifugio. Una volta riguadagnato un respiro regolare ci si accorge che alla destra appaiono pascoli verdi che spesso ospitano gli animali dell’agriturismo, per quanto essi siano abituati alla presenza di cani e persone, è bene che facciate attenzione agli eventuali quadrupedi, anche Loki abituato ai cavalli, la prima volta che ha incontrato l’asino che vive lì è saltato su come una mina!
Ci tengo a precisare che è apparso dal nulla! Io ero ancora piccolo e lui decisamente enorme!!!
Si arriva al rifugio dopo circa un’oretta di camminata, man cita di minuti in più o in meno che dipendono sempre dal passo, dal numero di pause cioccolato o dal numero di foto rubate. Se avete con voi il pranzo – o la merenda – potete tranquillamente usare le panche e i tavoli all’ingresso, o nel bellissimo cortile interno; ma se amate la cucina casalinga e di montagna, fermarsi a pranzare è d’obbligo. I cani sono ammessi all’interno, ma se andate nei fine settimana è meglio prenotare e avvisare, inoltre sappiate che l’agriturismo ha le sue mascotte, che sono dolcissime, ma non perdonano cuccioli eccessivamente espansivi.
Non ho fatto nulla di che, gli sono solo corso incontro con molto entusiasmo!!!
La sala interna è piacevolmente arredata in pieno stile montagna, con tanto di camino che in inverno ha il suo perchè. La cucina, locale e di montagna, ha una particolare attenzione nell’uso dei prodotti a km zero e di propria produzione. Hanno un menù vario e ogni portata è evidentemente preparata con passione, risultato? Si esce pieni, contenti e felici.
Per il ritorno, suggeriamo di prendere la strada che scende sulla destra (avendo il rifugio alle spalle). Si ricongiungerà al “Sentiero Spirito del Bosco” incontrando il rifugio Prim’Alpe e Second’Alpe dove è il caso che sappiate che c’è una fontana con vasca che facilmente attira l’attenzione dei pelosi.
Ora ditemi se anche voi umani, accaldati, assetati e potendolo fare, non vi sareste fiondati dentro? Dai, ma di cosa stiamo parlando?
È una discesa tranquilla, non carica sulle ginocchia e permette di vedere bellissimi scorci della Riserva del Monte Malascarpa, unica pecca – che tocca principalmente Loki – non abbiamo più il torrente a farci compagnia. Un’altra oretta e ritorniamo alla macchina, ogni volta felici di aver rifatto questo percorso e averlo fatto conoscere ad altri componenti del branco.