Dunque… in un momento così delicato, forse conoscere questo affascinante meccanismo potrebbe darci un importante spunto di riflessione, che non vale solo in cinofilia… parola di lupetto!

Chi è il signor Pigmalione Rosentahl? Non ne ho idea… ho sentito i miei umani che ne parlavano a cena e mi sono immaginano un cugino immenso, paffuto, un bel Bernese per intenderci, che si chiamava proprio così… ma poi ho fatto le mie ricerche e ho scoperto che è una gran figata, questo effetto Rosenthal o Pigmalione. Ora lo scopriamo insieme e ne resterete folgorati anche voi, sicuro! 

Immaginate una situazione nuova che affrontate insieme al vostro canino, una qualsiasi… può essere un fosso da saltare, una strada da attraversare per la prima volta o una pallina da trovare nel prato… ecco, avete tutto ben chiaro in mente? Ora, se partite dal presupposto che il cane ne è capace, molto probabilmente riuscirà in quel compito e voi vi troverete a cercare un modo affinché ci riesca davvero e non delle scuse perchè non c’è riuscito.

In altre parole, le aspettative forgiano la situazione e mica lo dico io che sono esperto di boschi e pozze di fango, lo dice il professor Robert Rosenthal che svolse una rivoluzionaria ricerca sulla psicologia umana e animale. Quel gran testone dimostrò, attraverso un esperimento svolto in una scuola elementare degli Stati Uniti, che quello che gli insegnanti pensavano degli alunni condizionava il loro rendimento scolastico. Spiego meglio, agli insegnanti che parteciparono all’esperimento fece credere che alcuni alunni fossero particolarmente dotati, insomma dei secchioni nati. In realtà – il furbetto – aveva estratto i loro nomi a sorte. Cosa successe nei test di fine anno? Questi studenti risultarono superare di molto gli altri compagni di classe. 

Quindi ciò che avviene nella nostra testa influisce sul rendimento, sulle performance e le capacità di un’altra persona; ma com’è possibile, vi starete chiedendo… ah io me lo sono chiesto!!! E ho scoperto che qui la magia non centra nulla, anche se il dubbio viene. 

È molto semplice in realtà: le nostre convinzioni, anche se non ne siamo pienamente consapevoli, modellano il nostro comportamento e la nostra comunicazione nei confronti dell’altra persona. Tornando a Rosenthal, il prof notò che gli insegnanti trattavano in modo diverso gli alunni “più intelligenti”, creavano un’atmosfera più rilassata e propositiva, aprivano un dialogo e un confronto sulle prestazioni. Detto in altri termini meno scientifici: se crediamo scema una persona, la trattiamo come tale e questa poi agirà come se lo fosse. Certo si parla di cuccioli d’uomo… ma Rosenthal verificò lo stesso effetto anche sugli animali.

Alcuni studenti ignari di tutto, furono chiamati ufficialmente per selezionare una linea di ratti super intelligenti (in realtà senza nessuna differenza di partenza, come gli alunni di prima). Divise i ragazzi in due gruppi e al primo assegnò i ratti “più intelligenti”, al secondo quelli “normali”. Ricordatevi che è quello che fece credere loro perché fra i due gruppi di animali non vi era alcuna differenza. Qual era la sfida per i piccoli roditori? Superare un labirinto (che già di per sé, non è che sia particolarmente semplice!). Ecco che ancora una volta le misurazioni evidenziarono che i ratti che gli studenti ritenevano “più intelligenti”, correvano con più rapidità e più sicurezza nel labirinto e miglioravano nettamente le loro prestazioni con il passare dei giorni. I “normodotati” invece si rifiutava addirittura di muoversi già al momento della partenza.

Mouse in a maze — Image by © Tetra Images/Corbis

Il prof evidenziò che a causa delle loro convinzioni gli studenti trattavano i ratti in modo diverso. Quelli che credevano di aver a che fare con gli animali più intelligenti sembravano più affezionati a loro, li accarezzavano, mostravano entusiasmo nelle prove a differenza dell’altro gruppo le quali interazioni spesso si limitavano alla sgridata quando non superavano la prova. (NB: ricordatevi di  coccolarci un sacco!!!).

Ne deduciamo che?

Non c’è nulla di più importante dell’atteggiamento che mostriamo verso un’altra persona, indipendentemente dalla specie di appartenenza. È la base della relazione perchè guardiamo al potenziale, ci crediamo con tutto il nostro cuore e le nostre convinzioni e queste sono più importanti di qualsiasi tecnica si potrà mai imparare… e con questo spirito e la tecnica giusta beh, si faranno cose incredibili! 

Alla base della relazione ci sono le tue convinzioni sull’altro! E tutte le capacità che potrà sviluppare il tuo cane, da quelle sociali a quelle sportive, da quelle emotive a quelle motorie dipenderà moltissimo dalle tue convinzioni. Esse determinano tutto, le aspettative, il modo in cui interagisci con lui, le attività farete o no, le sue esperienze. Creeranno la sua personalità, diranno chi è. Quindi credici sempre tanto… anche in maniera critica e costruttiva, ma credici… farai cose magnifiche, anche in un momento così, anzi, soprattutto ora.